L'aumento della produttività dei fattori produttivi che danno capacità è sempre stato legato al migliore sfruttamento della risorsa tempo, e quindi alla velocizzazione delle attività a valore aggiunto (riduzione dei tempi delle operazioni) ed all'eliminazione delle attività che non aggiungono valore. Essendo la capacità misurata in termini di tempo disponibile per produrre, non vi è differenza tra il costo sostenuto per una lavorazione e il costo sostenuto per un'attività che non aggiunge valore al prodotto: il costo dell'unità di tempo resta sempre la stessa. È interessante esaminare quali attività hanno luogo in un centro, esaminando le relative occupazioni di tempo e di capacità relativa. Vi sono, di norma, oltre alle consuete lavorazioni sui materiali, molte altre attività, quali gli attrezzaggi, le movimentazioni, carichi e scarichi. Inoltre, le complessità dei processi e delle relative sequenze fanno insorgere tempi di pura inattività, legati ai processi stessi, come nel caso dei tempi di attesa (per raffreddamento o asciugatura), oppure legati al bilanciamento delle operazioni (code o fermi macchina), quando una sincronizzazione dei tempi di ciclo delle diverse operazioni sia difficilmente realizzabile o semplicemente non realizzata. Trattando i tempi di attrezzaggio, si fa sempre riferimento a dei tempi medi rispetto all'insieme degli attrezzi utilizzabili. Solamente con la schedulazione, sarà possibile calcolare dei tempi "reali" che facciano riferimento allo stato della macchina prima dell'operazione e che tengano conto del reale tempo di attrezzaggio necessario per passare dall'attrezzo correntemente installato a quello da installare. Esiste, a tal fine, una matrice tempi/costi di attrezzaggio, che modellizza tutte le n*(n-1) combinazioni di cambio attrezzo possibili . La riduzione dei tempi di attrezzaggio libera capacità produttiva, che, in generale, può essere utilizzata per produrre quantitativi maggiori di prodotti, o, meglio ancora, per eseguire un più elevato numero di attrezzaggi, al fine di produrre un maggior numero di lotti, anche di dimensioni più ridotte, per rispondere efficacemente alle esigenze di elevata differenziazione richieste dal mercato.
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